Lyrics

[Strofa 1]
Il tre di maggio del ‘81
all’ospedale di Nardò
nacque Elisa da mamma Anna
e Palmino fior di lavor.
C’aveva le bare per compagnia
e un mazzo fresco di nostalgia,
tra i crisantemi e i ciclamini
giocava a fare i suoi destini.
E volta la bara, Elisa cammina,
tra Millefiori e la mattina!

[Strofa 2]
Il padre scriveva le epigrafi storte
con la penna piena di buone morte,
e lei imparava che il fiore appassisce
ma un gesto d’amore non sparisce.
Col tempo arrivò pure Daniele,
che fa l’artista e sposta le barelle,
lavora insieme allo zio Lorenzo,
col cuore pieno e lo sguardo intenso.
E volta la carta, la vita è strana,
si piange al mattino, si ride a cena!

[Strofa 3]
Poi Riccardo le prese la mano,
“facciamo due figli?” – “Va bene, piano!”
Antonio è fuoco, Michela è vento,
in casa c’è sempre un movimento.
Aurora studia, fa l’università,
con Daniele sogna la libertà,
tra un libro, un esame, un bacio rubato,
il futuro già l’ha prenotato.
E volta la bara, si cambia scena,
ma Elisa resta la regina piena!

[Strofa 4]
E oggi son quarantaquattro candeline,
tra clienti affranti e le vetrine,
lei cucina, consola, sistema,
col sorriso che scioglie ogni pena.
C’è chi piange e chi si lamenta,
ma lei già sa che la vita è lenta,
e che ogni addio che attraversa il portone
è un altro pezzo della sua canzone.
E volta la carta, il tempo non pesa,
buon compleanno, signora Elisa!